Sotterranei Sonori
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I MIGLIORI ALBUM DELLA NOSTRA VITA

MARVIN GAYE
"What's Going On" (1971)

Oltre ad essere uno degli album più belli mai registrati della storia della musica popolare, "What's Going On" è l'album che segna una svolta personale importante nella carriera artistica di Marvin Gaye. Per tutti gli anni '60, Gaye è stato uno degli artefici della costruzione del suond della Motown, ma anche quello che ne ha sofferto di più la sua impostazione di fabbrica di successi da classifica. Quelli sfornati dalla ditta di Berry Gordy, infatti,  avevano delle regole ferree per quanto riguardava il ritmo, la durata, il tema delle canzoni. E poi c'era l'immagine del cantante, sempre perfetta ed elegante, quasi a voler far dimenticare a chi ascoltava e, soprattutto, vedeva, che si trattava di artisti di colore che avevano bene o male tutti alle spalle storie di povertà e degrado urbano dei ghetti delle grandi città americane. Marvin Gaye soffriva di queste restrizioni, avendo ambizioni più alte, e cercando una emancipazione personale che lo avrebbe aiutato ad esorcizzare i suoi fantasmi. Era un uomo molto competitivo a cui piacevano le sfide ed allo stesso tempo tanto fragile da sentirsi inadeguato persino sul palco. Con Barry Gordy instaurò un legame di amore e odio (rafforzato anche dal suo matrimonio con la sorella Anna Gordy di ben 18 anni più grande di Marvin) che in qualche modo rimpiazzava la figura del padre, quel padre al quale cercherà di dimostrare la sua valenza come uomo per tutta la vita trovandone invece la causa della sua morte.
Nel periodo che precede l'uscita di "What's Going On", Marvin Gaye andò incontro ad una serie di eventi traumatici che lo spinsero fino al punto di volersi ritirare dal mondo della musica. Sul finire degli anni '60, trovò una fertile collaborazione insieme a Tammi Terrell con la quale incise tre album e numerosi singoli da classifica. Il sodalizio durò poco però, perchè Tammi Terrell morì per un tumore al cervello nel 1970, e la scoperta della sua malattia avvenne durante un concerto in cui Tammi collassò sul palco tra le  braccia di Marvin. A questo evento che segnò profondamente Marvin, si aggiunse il fallimento del suo matrimonio che lo spinsero in una profonda depressione e soprattutto nella sopravvenuta consapevolezza di non voler più essere il cantante dell' "amore" stile Motown.  La sua determinazione a non cantare più dal vivo dopo la morte di Terrell, lo indussero persino a provare a diventare un giocatore di football professionista con i Detroit Lions, ma senza successo. Proprio in questo periodo, il ritorno del fratello dal fronte di guerra del Vietnam ed i suoi racconti su quello che aveva visto durante il conflitto, danno l'idea a Marvin Gaye di comporre e registrare la canzone "What's Going On" con l'aiuto di Renaldo Benson dei Four Tops. La canzone incontrò il rifiuto di Gordy ed a quel punto Gaye si rifiutò di registrare qualsiasi altra cosa, minacciando anche di non voler più incidere con la Motown. Il singolo fu pubblicato e ebbe un successo talmente forte, che farlo seguire da un album fu obbligatorio. Marvin Gaye allora la spuntò ancora una volta e produsse l'album che lo avrebbe fatto entrare nel novero degli "Artisti" con la A maiuscola. Non solo il disco era privo di qualsiasi riferimento all'amore romantico, ma affrontava in una sorta di concept, temi importanti di attualità come la guerra, l'ecologia, la droga, la vita nei ghetti, il tutto farcito dalla consapevolezza che l'unica via di salvezza era l'amore verso gli altri seguendo l'insegnamento di Cristo. Ma oltre che tematicamente, il disco era un elegantissimo e sofisticato mix di stili musicali che si allargavano dal soul al jazz con degli arrangiamenti orchestrali lussuosi che permettevano a Gaye di mettere in mostra tutta la sua capacità  di esplorare la sua voce come uno strumento aggiuntivo. I brani superavano la lunghezza standard dei classici 3 minuti ed inoltre si fondevano una dentro l'altra formando una unità stilistica ed emotiva come mai prima. Noostante tutte queste novità, "What's Going On" non solo fu un emorme successo, ma diede anche a Gaye tre singoli in classifica che superarono il milione di copie vendute ( "What's Going On", "Mercy Mercy Me" ed "Inner City Blues"). Marvin Gaye vinse la battaglia per la propria indipendenza artististica in maniera totale con questo album, aprendo anche le porte ad altri artisti dimostrando che i temi sociali potevano vendere anche con riferimento all'insegnamento cristiano, una sorta di procedimento inverso a quanto fatto due decadi prima da Ray Charles. I successi di Stevie Wonder degli anni 70 sarebbero difficili da immaginare senza che "What's Going On" aprisse la strada.
Per Marvin Gaye questa fu una vittoria che portò con sè non solo conseguenze positive. La sua estema sensibilità lo mise di fronte al fatto che aveva raggiunto una vetta talmente alta che non c'era altra strada percorribile se non quella della discesa. Sebbene abbia prodotto almeno un altro altro capolavoro come "Let's Get It On", in effetti gli anni che seguirono possono essere visti come tale, una lenta discesa verso un inferno personale che ha trovato la fine nello sparo di pistola che lo uccise per mano di suo padre alla vigilia del suo 45esimo compleanno.
Forse tanta bellezza è il frutto di tanta sofferenza, e solo da un "Anima divisa" (titolo della splendida biografia di Marvin Gaye scritta da David Ritz) poteva venir fuori. Quello che è certo è che in qualunque epoca ci si imbatte in un capolavoro come "What's Going On" non si può che essere contenti che un simile uomo abbia attraversato questo mondo lasciando una tale testimonianza del suo passaggio che lo ha conseganto all'immortalità.
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