I Menomena sono un gruppo americano di Portland (Oregon) alla loro terza prova discografica (se escludiamo "Under an Hour" composto per un balletto e contenente solo tre lunghi pezzi strumentali). "Mines" arriva dopo ben tre anni di distanza dal precedente "Friend and Foe", l'album che gli ha dato una certa notorietà, almeno oltreoceano. La caratteristica principale della loro musica è costituita da continue invenzioni negli arraggiamenti, una sorta di scomposizione del canone pop e ricomposizione in una dimensione alternativa. Ad aiutarli in questa operazione, i Menomena si avvalgono di un programma per il computer da loro stessi inventato che campiona i loro riffs fino a che trovano qualcosa di buono da tenere e su cui lavorare. Sebbene tutto questo faccia pensare ad una band altamente sperimentale, il risultato del loro lavoro è ancora altamente strutturato all'interno della forma canzone. Il loro nuovo lavoro "Mines" lo è ancora di più di "Friend and Foe". Sebbene il cantato ricorda a volte quello di Damon Albarn dei Blur, il gruppo si muove negli stessi territori sonori dei TV on the Radio (e "BOTE" è certamente una traccia che avrebbe ben figurato in "Return to Cookie Mountain"), creando un affascinante intreccio di ritmi che oscillano tra il pop ed il funk, con una serie di strati musicali che sembrano apparire dal nulla e che tengono l'attenzione sempre alta in chi ascolta. Come al solito, le parole non riescono a rendere bene l'idea di cosa i Menomena sono in grado di creare, quindi non mi resta altro che sperare nella vostra curiosità di uscire dai soliti giri musicali per ascoltare qualcosa di fresco ed originale.
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