Sotterranei Sonori
Blog settimanale di informazione musicale

SUFJAN STEVENS - "The Age of Adz"

Quando nel 2005 ho ascoltato per la prima volta Sufjan Stevens, mi sono subito innamorato del suo universo sonoro. L'idea di pubblicare tanti album quanti sono gli stati degli Stati Uniti (50 per l'esattezza),  era inoltre un idea affascinante per quanto irrealizzabile. Ma "Illinoise" e' stato un tale successo (almeno da parte della critica)  che ha portato con se un inaspettata stanchezza e probabilmente una voglia di uscire da un ruolo che cominciava a stare stretto a Stevens. Ci sono quindi voluti ben cinque anni per dare seguito a quel capolavoro (che consiglio a tutti di ascoltare), inframmezzati da progetti diversi come la suite dedicata alla BQE (Brooklyn Queens Expressway) o il cofanetto di canzoni natalizie. Se si aggiunge a tutto questo una delicata questione di salute che lo ha tenuto fermo per qualche tempo, e' facile immaginare come "The Age of Adz" sia un animale diverso dal precedente. Le architetture sonore di Stevens sono tutte presente, ma l'atmosfera propende molto di piu' verso l'elettronica che non il banjo. A parte l'iniziale "Futile Devices" in cui c'e' una connessione diretta con i suoi precedenti lavori, il resto dell disco si muove tra atmosfere alla Radiohead stile Kid A o Bjork, ma senza copiarne l'impianto. Infatti sebbene il disco risulti a volte frammentario, c'e' comunque un unita' stilistica data dalla sua voce e dalle melodie che restano comunque molto piu' accessibili. La bellissima "I Walk" ha un fortissimo impatto emotivo, mentre la title track puo' essere benissimo la colonna sonora di un film apocalittico. Il disco si chiude con "Impossible Soul" che data la sua durata (oltre 25 minuti) puo' essere un disco a se'. C'e' voluto piu' tempo per entrare nel mondo di Adz, ma il sacrificio e ' ricompensato dalla scoperta che Sufjan Stevens e' uno di quegli artisti che richiede agli ascoltatori di capire piu' che essere capiti e quando le emozioni entrano finalmente in contatto con la musica, allora il piacere e' assicurato.
0 commenti:

Posta un commento

Followers

Pagine

"Il giornalismo musicale è fatto da persone che non sanno scrivere che
intervistano persone che non sanno parlare per persone che non sanno
leggere"

Frank Zappa



Powered by Blogger.

Cerca nel blog