Sotterranei Sonori
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I MIGLIORI ALBUM DELLA NOSTRA VITA

NIRVANA
"Nevermind" (1991)
 
Quando nel 1991 i Nirvana pubblicano "Nevermind", le aspettative che il gruppo e la casa discografica ripongono sul successo dell'album sono assai modeste. Il passaggio dalla indipendente Subpop alla major Geffen offriva, ovviamente, un maggior potenziale sia nella registrazione dei brani che nella distribuzione dell'album, ma il pronostico era quello di vendere intorno alle 50.000 copie. Nessuna band proveniente dal circuito del rock cosiddeto indipendente, godeva di uno straordinario successo, ne' tantomeno della deprecabile fama. Tutti sapete com'e' andata a finire.
Il fatto che la casa discografica non avesse grandi aspettative, gioca un ruolo a favore dei Nirvana che, liberi dalla pressione di creare hits (come invece accadra' in seguito) costruiscono un capolavoro che attraversa i generi e ridefinisce il significato del rock. Quello che e' diventato un disco che ha segnato una intera generazione , non ha quindi niente di preordinato e precostituito.
"Nevermind" raggiunge il cuore e la mente di milioni di giovani in tutto il mondo per la sua originale mistura di punk, metal e pop, con riff accativanti che entrano nella testa al primo ascolto per non uscirne mai piu', e per la sua genuina dose di rabbia e frustrazione incarnata fisicamente da Kurt Cobain, dal suo modo di cantare, di muoversi sul palco, e dai suoi versi.
Rispetto a "Bleach", la produzione e' molto piu' curata, raggiungendo un compromesso tra l'immediatezza del punk e la raffinatezza del pop, soprattutto per quella che era la visione della musica da parte di Cobain. Ma c'e' anche l'entrata in scena di Dave Ghrol alla batteria che da una spinta propulsiva ai pezzi dandogli la potenza necessaria a farli diventare dei veri e propri inni.  La statura del disco ha avuto un impatto immediato sull'immaginario giovanile riuscendo nell'impresa di mettere assieme e di costruire una comunita' da tante tribu' sparse. Non e' un impresa facile ed e' anche risultato un peso troppo ingombrante da portare sulle spalle. Quando Cobain prendera' le distanze da "Nevermind" in realta' quello che ha in mente e' di togliersi immediatamente da un ruolo soffocante di messia generazionale sotto costante pressione.
D'altronde la breve parabola di Cobain e' ben nota nel mondo del rock, ma sembrava appartenere al passato, ad un mondo in cui l'innocenza e l'incoscienza andavano sottobraccio. Per questo il suo suicidio e' stato se possibile ancora piu' tragico delle morti "accidentali" di altri eroi. Anche se quello che ci resta e' un monumentale documento di estrema bellezza, non possiamo non rammaricarci della sua scelta estrema.
"Nevermind" e' ormai considerato uno dei dischi piu' importanti della storia del rock, ed i pezzi contenuti nell'album sono quasi tutti dei classici: "Smell Like Teen Spirit", "Come As You Are", "Lithium" "In Bloom" ect, fanno parte dell'immaginario collettivo e, come nota a margine, e' bello poter dire che quando i Nirvana diventarono un fenomeno mondiale, io gia' li conoscevo grazie al mio amico Marco. Le sue lacrime alla notizia della morte di Kurt Cobain, me le porto con me come un ricordo prezioso.
1 commenti:

sicuramente anche tra i dischi della mia vita, seppure l'abbia ascoltato solo "postumo", visto che nel 91 avevo solo 9 anni ed ero ancora molto lontano dalla scena grunge

poi anche in utero e l'mtv unplugged sono stati per me fondamentali. posso quindi ben immaginare le lacrime del tuo amico :(


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