Sotterranei Sonori
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I MIGLIORI ALBUM DELLA NOSTRA VITA

THE ROLLING STONES 
 "Exile on Main St." (1972)


"Exile on Main St." è da molti considerato l'ultimo grande album della lunghissima storia dei Rolling Stones. Un doppio album che racchiude tutte le loro influenze musicali qui espresse senza freni  che vanno dal rock 'n roll al country, dal blues al soul, dal gospel al folk.
La sua natura cosi vasta deve molto alle condizioni in cui il disco fu registrato. Nel 1971 i Rolling Stones dovettero lasciare la Gran Bretagna per non pagare le tantissime tasse che dovevano al governo. Si stabilirono quindi nel sud della Francia a Villefranche-Sur-Mer, nella villa di Nellcote affittata da Richard. Non tutti insieme però. Jagger andava avanti e indietro da Parigi dove la moglie Bianca stava per partorire ed anche il bassista Bill Wyman non era sempre presente. Molto dipendeva dal fatto che l'atmosfera della villa era di eterna festa a base di massicce quantità di droga, e la dipendenza di Richard si intensificò in questo perido talmente tanto che si riprese solo alla fine del decennio. Ma tutto questo, paradossalmente, lasciò spazio ad una creatività senza freni, senza scaletta, con interventi di musicisti che si alternavano nella visita "in villa" e venivano coinvolti nelle jam session e nelle registrazioni. La sensazione di immediatezza e ruvidezza di una musica spogliata da inutili orpelli e abbellimenti, non scomparve neanche quando le registrazioni si spostarono a Los Angeles e fu Jagger a prendere in mano la situazione fino all'uscita del disco. "Exile" infatti è il disco che sottolinea la diversa sensibilità musicale dei Glimmer Twins che qui però trova ancora una perfetta sintesi.
All'epoca dell'uscita, molti trovarono il disco impenetrabile ed ostico, dato che anche nel missaggio la voce di Jagger fu lasciata molto dietro gli strumenti. Soprattutto dopo l'uscita di tre album consecutivi ben strutturati e solidi come "Beggar's Banquet", "Let it Bleed" e "Sticky Fingers", "Exile" appariva proprio come la sua copertina, un collage di tante cose disparate  non necessariamente coerenti l'una con l'altra.
Ovviamente il tempo ha dimostrato che proprio quella era la sua forza; la mancanza di una struttura fa si che la musica dei Rolling Stones in questo disco sia pensata e suonata con in testa solo il proprio piacere, facendone un disco aperto e libero. Questo appare tanto più vero visto che non ci sono quelli che vengono considerati grandi classici (ad eccezione forse di " Tumbling Dice") ma ciò nondimeno, proprio perchè richiede un ascolto maggiore, è l'album che restituisce  l'immagine più umana  dei Rolling Stones, le loro ossa, il loro cuore ed il loro cervello.
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