Sotterranei Sonori
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STEVE MASON - "Boys Outside"

Per chi non avesse familiarità con Steve Mason, ricordo che sul finire degli anni 90 fino alla meta degli anni 00, ha fatto parte dei Beta Band, uno dei gruppi più interessanti della scena Britannica che non hanno però avuto la consistenza e la costanza di imporsi al grande pubblico. Dopo lo scioglimento del gruppo, Mason ha cominciato a proporsi sotto diverse denominazioni, (King Buiscuit Time, Black Affair) per dare corpo a tutte le sue esplorazioni musicali inseguendo generi diversi. Questo nuovo album come Steve Mason rappresenta quindi, sotto diversi punti di vista, un nuovo esordio. L'elettronica è presente ma soltanto nella parte ritmica, mentre le canzoni sono in un puro stile pop, molto dirette e molto "semplici". Per far questo, Mason si è servito della collaborazione alla produzione di Richard X, conosciuto per le sue produzioni dance-pop (Sugarbabe). Quello che ne risulta immediatamente, è un suono brillante ed una performance vocale di Mason di tutto rispetto. Ma c'è anche una sorta di onestà emozionale che si sposa alla perfezione con le atmosfere del disco. La semplicità in realtà è l'unica scelta possibile per comunicare direttamente dall'anima, senza bisogno di ulteriori abbellimenti. Dopo un periodo in cui Mason ha combattuto contro la depressione e contro acluni fallimenti pesonali della propria vita, "Boys Outside" diventa il racconto di una rinascita, o meglio, il racconto dell'oscurità una volta usciti alla luce.  L'ntrospezione con cui Mason ci conduce dentro i meandri della sua anima non sono deprimenti ne tristi, ma hanno la forza della sincerità che li rendono universalmente comprensibili e non un piagnisteo d'autore. "Sono solo un uomo innamorato o solo un ragazzo fuori moda?" si chiede Mason in "Am I just a Man". Tutti e due, Steve, tutti e due.
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