Sotterranei Sonori
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THE HOLD STEADY - "Heaven Is Whenever"

Il titolo "Heaven Is Whenever" e quella mano protesa verso l'alto della copertina come in cerca di qualcosa a cui aggrapparsi, mi hanno fatto pensare ad una svolta quasi religiosa del gruppo newyorkese. Ho temuto per una sorta di conversione  Dylaniana tipo "Saved" ma la cosa che lasciava una speranza che si trattasse di qualcosa di diverso è che qui non c'è la mano di Dio che scende dall'alto, bensi una mano umana che si protende verso l'alto, il che fa una bella differenza. In realtà di religioso c'è ben poco, almeno nel senso del dogma, bensi c'è una compassione ed una voglia di essere vicino ai protagonisti che popolano le storie cantate da Craig Finn, di quei Boys and Girls of America sempre alla ricerca di un senso attraverso le strade della perdizione. Finn, ormai prossimo ai quaranta anni, diventa così l'orecchio capace di ascoltare e di comprendere proprio perchè le storie sono sempre le stesse e da buon fratello maggiore si permette qua e la di dare consigli senza la pretesa di essere saggio. La musica che accompagna questa storie è un solido rock, quasi classico direi, che si affida ai riff di chitarra elettrica molto di più che nei precedenti album data la partenza dal gruppo del tastierista e pianista Franz Nicolay. Non c'è niente di particolarmente avventuroso o nuovo nelle sonorità degli Hold Steady, ma la loro costante crescita nel produrre album moderni dal sapore classico è fatta di  piccoli spostamenti ed aggiustamenti simili a quelli della vita di tutti i giorni dei protagonisti delle loro canzoni.
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