Sotterranei Sonori
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AVI BUFFALO - "Avi Buffalo"

Mi piace davvero chiudere la settimana segnalando l'album d'esordio degli Avi Buffalo. Se, come dicevo in precedenza, è bello continuare a scoprire gruppi nuovi di cui non conoscevo l'esistenza, è ancora più bello scoprire un gruppo all'esordio. Data l'età dei suoi componenti (intorno ai 19 anni) non c'è ancora molta storia da raccontare.  Il gruppo viene da Long Beach, California, ed è stato messo insieme da Avigdor Zahner-Isenberg il quale firma tutti i brani del disco (e già usava il soprannome Avi per se stesso quando il gruppo ancora non esisteva ma le canzoni si). Il gruppo è cresciuto velocemente, apparentemente senza nessuna pretesa di arrivare alla realizzazione di un album  ma semplicemente farsi conoscere (come spesso oggi succede), tramite My Space. Invece l'attenzione creatasi intorno gli ha permesso di esordire nientemeno che con la leggedaria etichetta Sub Pop. Ora tutto questo sarebbe stato impossibile se i nostri non avessero effettivamente dato alle stampe un affascinante e alquanto strano quadro sonoro. La cosa che salta subito alla mente come riferimento sono gli Shins, ma il loro gusto per una struttura leggermente obliqua delle canzoni prevalentemente giocate su chitarre acustiche contrappuntate da melodie di chiarre elettriche, il falsetto della voce raddoppiata spesso dalla tastierista Rebecca Coleman, le melodie semplici ed i testi a volte espliciti sulle frustrazioni sessuali giovanili (masturbazione compresa), ne fanno un gruppo alquanto originale. Certamente il pericolo di fronte ad accadimenti così repentini è sempre dietro l'angolo e potrebbe far si che questo esordio resti un episodio isolato. Però lascia anche intravvedere un orizzonte pieno di potenzialità in cui gli Avi Buffalo possono dire la loro con una certa autorità. Staremo a vedere; per il momento godiamoci questa piccola delizia.
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